di Maria Elena Salerni

Karen Blixen, scrittrice danese, autrice del noto romanzo “La mia Africa”, trovava il remedium per ogni cosa nell’acqua salata: sudore, metafora della fatica e dell’impegno; lacrime, manifestazione di emozioni intense; mare, che noi, contestualizzando, istintivamente associamo alla Sicilia.

Per questo, ogni qualvolta ci avventuriamo in un’impresa difficile, sappiamo di dover sudare molto ma, spesso, quando otteniamo risultati positivi,  assaporiamo il gusto salato delle lacrime di … gioia.

Così è stato a Neerpelt, una cittadina belga di 16.000 anime, quando ci siamo “imbarcati” in un’impresa titanica: partecipare alla 72 ͣ edizione dell’EMJ, festival internazionale per cori pluripremiati appartenenti a diverse categorie. Una realtà straordinaria con un’organizzazione impeccabile che ha coinvolto l’intera popolazione, impegnata ad accogliere, ospitare, festeggiare 91 cori (e relativi staff) provenienti da diverse parti del mondo. Tutto a titolo gratuito in quanto solo la segretaria generale era stipendiata, per il resto si trattava di volontariato: una grande sinergia guidata dalla passione.

Inizialmente siamo rimasti molto colpiti e sorpresi. Nonostante i siciliani abbiano fama di essere estremamente accoglienti, osservare gente di ogni età così coinvolta, ci ha meravigliati; ma poi, riflettendo, ci siamo resi conto che, anche se in modo diverso, 

perseguivamo lo stesso obiettivo: assaporare l’acqua salata.